CHIRURGIA DEL SENO

MASTOPLASTICA ADDITIVA

La mastoplastica additiva è un intervento che consente l’aumento del volume del seno mediante il posizionamento di protesi mammarie. L’aumento del seno può essere eseguito qualora il volume delle mammelle non venisse ritenuto adeguato dalla paziente, quando fosse presente un’asimmetria o quando si sia perso volume in seguito alla gravidanza. Le protesi mammarie contengono al loro interno silicone in forma gelatinosa di grado più o meno coeso. Nonostante i dubbi sulla loro possibile cancerogenicità, studi scientifici hanno ampiamente dimostrato l’assenza di induzione di carcinoma mammario da parte delle protesi mammarie. Inoltre, il risultato di studi clinici conferma che il tumore della mammella non è più frequente in donne con protesi mammarie di quanto non lo sia nelle altre. Come ogni impianto protesico, esso ha una durata limitata nel tempo che attualmente si attesta tra i 15 e i 20 anni. La presenza di protesi mammarie non impedisce l’esecuzione dei normali controlli radiologici per lo screening del tumore mammario. L'intervento di mastoplastica additiva è ampiamente standardizzato, ma come tutti gli interventi presenta complicanze generiche e specifiche associate ad esso. Tra le complicanze generiche ricordiamo: sieromi, ematomi ed infezioni. Tra quelle specifiche: la contrattura capsulare, l’alterazione della sensibilità del complesso areola-capezzolo o la rottura dell'impianto. Tutte queste condizioni vanno approfondite e chiarite con il chirurgo in sede di consultazione.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento di mastoplastica additiva è un intervento che può essere condotto in anestesia generale o locale con assistenza anestesiologica e ha una durata che varia da 1 ora ad 1 ora e mezza. Il metodo di inserimento delle protesi ed il tipo di approccio dipendono dall'anatomia della paziente: l'incisione, e la successiva cicatrice, può essere posizionata nel solco sotto-mammario, intorno all'areola o nel cavo ascellare. Lavorando attraverso una di queste incisioni si crea una tasca sopra o sotto muscolare e si posiziona l'impianto. Tubicini di drenaggio possono essere utilizzati in alcuni casi e rimossi pochi giorni dopo l'intervento. I differenti modi di approccio e di posizionamento vanno esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo. A livello delle incisioni verranno posizionati punti di sutura riassorbibili.
 
IL POST-OPERATORIO
Il dolore post-operatorio può essere facilmente controllato da farmaci antidolorifici e generalmente tende a scomparire dopo 1-2 giorni. Il gonfiore al seno è un sintomo normale nei giorni successivi all’intervento e tende a ridursi dopo 4-5 settimane. La paziente dovrà indossare un corsetto elastocompressivo postoperatorio per alcune settimane, ma può riprendere le normali attività, evitando per un mese circa l’attività fisica, dopo soli 4-5 giorni.

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA

La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico mirato alla riduzione del volume delle mammelle. È un intervento indicato nei casi in cui la paziente abbia un notevole volume mammario con seno pendulo e cadente. Spesso le pazienti con questa patologia, oltre al disagio psico-fisico, accusano disturbi alla colonna vertebrale determinati dall'eccessivo peso delle mammelle. L'operazione prevede la rimozione della cute, del tessuto adiposo e ghiandolare in eccesso, rendendo il seno più piccolo, leggero e sodo. Anche l'areola viene ridotta per raggiungere l'obiettivo finale che è quello di restituire alla paziente un seno di forma migliore proporzionato alla sua figura corporea. L'intervento di mastoplastica riduttiva è un intervento importante che andrebbe eseguito soltanto da chirurghi plastici qualificati ed esperti; prevede una procedura lunga e come tutti gli interventi presenta complicanze quali sieromi, ematomi, infezioni, riduzione o perdita di sensibilità del complesso areola-capezzolo. La mastoplastica riduttiva comporta cicatrici permanenti che possono essere facilmente coperte da un reggiseno o da un costume da bagno. La loro evidenza è legata alle proprietà soggettive di cicatrizzazione e non è predittibile.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento di mastoplastica riduttiva è eseguito in anestesia generale e dura circa 3 ore. Può essere eseguito con molteplici tecniche, tutte con lo scopo comune di garantire la vitalità al complesso areola-capezzolo e restituire un contorno adeguato al seno. La cicatrice residua è in genere a forma di "L": circonda l'areola, scende verticalmente verso il basso per ricadere lungo il solco della mammella lateralmente. Si può talvolta associare la liposuzione per rimuovere il tessuto adiposo soprattutto dai quadranti esterni. Generalmente vengono sistemati tubi di drenaggio che vengono rimossi nei giorni immediatamente successivi. Un bendaggio modicamente compressivo viene lasciato per i primi giorni. I differenti aspetti dell'intervento vanno approfonditamente esaminati caso per caso e discussi con il chirurgo.
 
IL POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento è solitamente presente un edema delle mammelle che tenderà a scomparire in 4-5 settimane. Il dolore può essere controllato con farmaci antidolorifici. Il bendaggio post-operatorio viene sostituito in seconda giornata da un reggiseno conformato che viene indossato per circa quattro settimane. I punti di sutura sono solitamente punti riassorbibili che quindi non necessitano di rimozione. La normale attività può essere ripresa in terza giornata, mentre l'attività fisica forzata (ginnastica, sport vari) viene interrotta per quattro settimane.

MASTOPESSI

La mastopessi è una procedura chirurgica che ridona forma e posizione ad un seno cadente, tendenzialmente di piccole/medie dimensioni e che abbia perso volume. Con tale intervento è inoltre possibile ridurre il diametro delle areole mammarie, qualora queste siano troppo grandi e correggere eventuali asimmetrie esistenti fra le due mammelle, conseguenti alla maggior “caduta” di una mammella rispetto all’altra. È un intervento che può essere eseguito contestualmente alla mastoplastica riduttiva o essere eseguito singolarmente. Va però precisato che non è sempre possibile ottenere una simmetria perfetta. Come tutti gli interventi chirurgici, anche la mastopessi può comportare complicanze come infezioni, edemi, ematomi, emorragie, sieromi, asimmetria di forma e proiezione, riduzione o perdita di sensibilità del complesso areola-capezzolo, cicatrici di cattiva qualità.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento di mastopessi è eseguito in anestesia generale e dura circa 2-3 ore. A seconda del grado di ptosi mammaria, ovvero di “caduta” del seno, possono essere utilizzate tecniche differenti. Le incisioni variano da semplici incisioni periareolari, a para-areolari più verticali, sino a quelle a "T" invertita a seconda della grandezza del seno. Tubicini di drenaggio possono essere utilizzati in alcuni casi e rimossi pochi giorni dopo l’intervento. Questo tipo di intervento lascia in ogni caso delle cicatrici permanenti, che vengono facilmente nascoste da un reggiseno o da un costume da bagno. Alcune pazienti, come quelle che hanno un seno di piccole dimensione e quindi con una ptosi molto ridotta, possono essere sottoposte a procedure chirurgiche che prevedono cicatrici ridotte.
 
IL POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento è solitamente presente un edema delle mammelle che tenderà a scomparire in 4-5 settimane. Il dolore può essere controllato con farmaci antidolorifici. Il bendaggio post-operatorio viene sostituito in seconda giornata da un reggiseno conformato che viene indossato per circa quattro settimane. I punti di sutura sono solitamente punti riassorbibili che quindi non necessitano di rimozione. La normale attività può essere ripresa in terza giornata, mentre l'attività fisica forzata (ginnastica, sport vari) viene interrotta per quattro settimane.

GINECOMASTIA

La ginecomastia è una patologia che si manifesta negli uomini con la presenza di una mammella pronunciata, di tipo femminile. Può colpire uno od entrambi i lati. Nella consultazione iniziale il chirurgo valuterà il grado ed il tipo di ginecomastia, un’anamnesi accurata raccoglierà storie di terapie ormonali o a base di steroidi (possibile causa di insorgenza). Può essere utile che il paziente esegua una ecografia mammaria, talvolta una mammografia, per valutare la quantità di tessuto adiposo e di ghiandola presenti al fine di indirizzare il più corretto approccio terapeutico. Se l’intervento è eseguito da un chirurgo plastico esperto le complicanze sono rare; possono comprendere sieromi, ematomi, infezioni, depressioni residue dei tessuti trattati, cicatrici di cattiva qualità o asimmetrie. Le asimmetrie di grado maggiore richiedono ulteriori correzioni chirurgiche.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
Quando la causa primaria della ginecomastia è l’eccesso di tessuto ghiandolare, bisogna procedere con un’escissione chirurgica classica. L’incisione viene generalmente posta intorno al margine areolare inferiore e attraverso questa si provvede alla rimozione del tessuto in esubero. Se è necessario rimuovere grandi quantità di tessuto, sarà probabilmente necessario intervenire anche sulla porzione cutanea e conseguentemente le cicatrici saranno maggiori. Quando la causa primaria dell’eccessivo volume mammario è l’eccesso di tessuto adiposo, si può procedere con la sola metodica della liposuzione, che viene effettuata attraverso una piccola incisione sul bordo areolare. Può in taluni casi essere necessario mettere piccoli tubi di drenaggio per evitare il ristagno di fluidi nell’immediato post-operatorio. L’anestesia è in relazione al tipo di intervento da effettuare. Nei casi meno gravi può essere sufficiente l’Anestesia locale con una sedazione, nei casi di interventi maggiori può essere necessaria l’Anestesia generale ed un giorno di ricovero.
 
IL POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento il dolore nel post-operatorio è ben controllato dalla terapia farmacologica. Notevole può essere l’edema, soprattutto nei primi giorni. È buona norma utilizzare un corsetto elastocompressivo per almeno 4 settimane. Informazioni più dettagliate legate al proprio caso clinico vanno discusse con il chirurgo.

ANISOMASTIA

Con il termine di anisomastia si intende una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di mammelle di volume e forma diversa una dall'altra. E' consigliabile intervenire al termine dello sviluppo delle ghiandole mammarie, tuttavia nei casi in cui la malformazione costituisce una problematica di carattere psicologico che può condizionare negativamente la vita relazionale delle giovani pazienti, si può operare più precocemente.
 
L'INTERVENTO CHIRURGICO
L'intervento chirurgico consiste nella simmetrizzazione dei due coni mammari. Questo può essere ottenuto mediante l'inserimento di protesi mammarie solitamente a livello della mammella meno voluminosa associato al contestuale rimodellamento della mammella controlaterale. In casi selezionati, è possibile associare il trapianto autologo di tessuto adiposo al fine di definire meglio forma e volume delle mammelle. La tipologia di intervento differisce a seconda del caso clinico. Nella maggior parte dei casi l'intervento chirurgico si esegue in anestesia generale e necessita di circa 2-3 ore di tempo a seconda della complessità del caso. Le complicanze possono essere sovrapponibili a quelle di una mastoplastica additiva standard: infezioni, ematomi e contrattura capsulare.
 
IL POST-OPERATORIO
Dopo l’intervento il dolore nel post-operatorio è solitamente tollerabile e ben controllabile dalla terapia farmacologica. Notevole può essere l’edema, soprattutto nei primi giorni. È buona norma utilizzare un corsetto elastocompressivo per almeno 4 settimane. Informazioni più dettagliate legate al proprio caso clinico vanno discusse con il chirurgo.

PROF. GIOVANNI DI BENEDETTO

CLINICA DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - CENTRO MEDICO “DIAGNOSTICA MARCHE”

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